«[…] il sogno è l’infinita ombra del Vero.» In questo verso (Alexandros, Poemi Conviviali, 1904) Giovanni Pascoli pone in forma poetica sulle labbra di Alessandro Magno l’antico interrogativo sulla realtà e sulla sua rappresentazione. Quando Pascoli fa dire ad Alessandro che il sogno è l’ombra del vero, evidentemente vuole evidenziare come la conoscenza non passi soltanto attraverso una pratica empirica ma anche attraverso il riflesso della realtà di cui appunto il sogno è una proiezione.
Dalle prime esperienze in bianco e nero sul tema del mosso, realizzate nei primi anni ’70, Tarantini è approdato alle immagini successive, a colori, in cui al mosso si affianca la stratificazione delle riprese multiple sullo stesso fotogramma, un metodo che aveva caratterizzato una parte di un altro suo importante lavoro dedicato alla memoria “Il passato e i pensieri”. L’esposizione presenta una selezione di dodici opere che sono un tentativo di rispondere alla antica domanda se la vita è sogno o se il sogno è appunto, come scriveva il Pascoli, l’infinita ombra del Vero.

Il progetto fu realizzato nel 2003 presso la Galleria Fotografia Italiana di Milano.