Galleria Fotografia Italiana Arte Contemporanea, Milano
Febbraio-Marzo 2006

“ […] Il viaggio fotografico di Tarantini si dirama in numerosi rivoli, tutti caratterizzati dalla medesima volontà di giocare sul confine labile tra documentazione e invenzione, tra oggettività e soggettività della visione: si tratti delle decorazioni di un interno e degli interventi in esterno, si tratti delle statue fasulle di un set cinematografico o di quelle reali di una capitale barocca, lo sguardo di Tarantini si concentra sempre sull’ambiguità dell’immagine e della sua definizione, si concentra sulla domanda e non sulla risposta. […] Si sollevano questioni; sulla  natura della fotografia, innanzitutto, ma anche, e forse soprattutto, sulla natura del nostro rapporto con il mondo esterno, con ciò che siamo soliti chiamare realtà.”

Dal testo di presentazione di Walter Guadagnini Luoghi come invenzioni scenografiche (2006).